I FENICOTTERI. MIGRAZIONE, ALIMENTAZIONE, HABITAT.  PERCHE’ ALCUNI INDIVIDUI SI STACCANO DAL GRUPPO E SI FERMANO LUNGO LE COSTE? FACCIAMO IL PUNTO E SPIEGHIAMO COSA FARE E COSA NON FARE

17 settembre 2022

In questo periodo tanti giovani fenicotteri si apprestano a lasciare le aree dove hanno nidificato

Il fenicottero è una specie migratrice, nidificante e parzialmente sedentaria. Ha un’indole abbastanza confidente, soprattutto sui giovani da poco involati. E’ specie gregaria e quindi si sposta e si riunisce in grandi stormi.

Il fenicottero avvistato alla foce dell’Oreto e poi alla Bandita nel settembre 2022

Il fenicottero frequenta diversi ambienti, dalle saline alle lagune salmastre, dagli estuari aalle acque costiere, dai laghi salmastri alle acque reflue fino ai corsi d’acqua dolce per ripulirsi del troppo sale che ha sul corpo. Ma durante la riproduzione, il fenicottero forma delle colonie nelle saline dove depone le uova i cui pulcini una volta usciti sono allevati da entrambi i genitori.

Il fenicottero è attivo anche di notte quando c’è la luna. Pur frequentando acque relativamente basse, è capace di nuotare.

Il fenicottero giovane avvistato nelle campagne di Ustica nel settembre 2022, poi recuperato

Migrazione:

Diversamente dagli altri uccelli, la migrazione del fenicottero è piuttosto complessa e grazie all’inanellamento dei pulli nelle colonie è stato possibile chiarire meglio i movimenti migratori. Più che altro si parla di nomadismo, di movimenti dispersivi che si aggiungono alla migrazione e alle colonie sedentarie. Lo svernamento può coincidere con le aree di nidificazione che in Sicilia si trovano, in maniera più o meno continua, nelle Saline di Priolo. Mentre gli adulti compiono movimenti di molti chilometri da una zona umida all’altra alla ricerca di cibo, i giovani effettuano degli spostamenti di migliaia di chilometri per la colonizzazione di nuovi territori, capaci anche di emigrare da uno stato all’altro, come successe per il fenicottero avvistato al fiume Oreto nel 2009 inanellato in Spagna l’anno precedente da pullus.

Alimentazione:

La sua alimentazione è costituita principalmente da un crostaceo, l’Artemia salina, che si trova appunto nelle saline, l’habitat maggiormente frequentato dai fenicotteri. Altri tipi di alimentazione sono costituiti da molluschi, anellidi, larve di insetti acquatici, semi di piante acquatiche, diatomee, alghe verdi o azzurre, parti di piante acquatiche o batteri.

Metodi di filtraggio del cibo:

Il fenicottero ha nel suo becco una doppia fila di uncini e delle lamelle che gli permettono di filtrare acqua e fango per la ricerca del cibo in vari metodi, per esempio: 1) muovendo la testa a semicerchio per filtrare le uova dell’Artemia salina; 2) mentre nuota in acque profonde, immerge il lungo collo per scandagliare il fondale; 3) solleva il fango scalpitando con le zampe e comincia a filtrarlo con il becco.

I fenicotteri avvistati in provincia di Palermo. Cosa fare se accade di nuovo e se ci sono atti di maltrattamento?:

I due fenicotteri avvistati sulle coste di Palermo e ad Ustica e poi recuperati e trasportati nella Riserva delle Saline di Trapani e Paceco facevano parte sicuramente di uno stormo, dal momento che, come abbiamo scritto sopra, il fenicottero è un animale altamente gregario che sfrutta questa particolarità per esempio durante la migrazione, fuga dai predatori, durante la riproduzione e l’alimentazione. Ma a proposito di alimentazione, il fatto di trovare questi fenicotteri solitari e in ambienti apparentemente non idonei, può significare che abbiano perso il gruppo poiché troppo debilitati. In realtà loro potrebbero riuscire a trovare ugualmente cibo, se venissero lasciati in pace, abbiamo scritto sopra che l’alimentazione possono trovarla anche sulle coste e foci dei fiumi. E’ già successo, nel 12 giugno 2009, che un giovane fenicottero inanellato in Spagna da pullus approdò nel fiume Oreto e dopo qualche giorno riuscì a rifocillarsi sul fiume e riprendere la migrazione. I problemi però sono due:

  1. I fenicotteri sono molto confidenti e questo è un pericolo, quindi bisogna sorvegliarli da lontano, specialmente se approdano in aree degradate delle città come per il fenicottero della Bandita (PA).
  2. C’è sempre l’eventualità che il soggetto non possa farcela da solo perché troppo debilitato, si può capire se il fenicottero si isola, si allontana dal mare o dalla costa, sta fermo in una zona per troppi giorni, e finisce su terraferma. E’ importante comunque non prendere iniziative personali e contattare la LIPU Sezione di Palermo o il Centro Recupero di Ficuzza o il Corpo Forestale poiché i fenicotteri, come tutti gli uccelli, hanno sacche aeree nel torace e una persona inesperta potrebbe solo peggiorare la situazione. Se, ancor peggio, notate atti di violenza e maltrattamento gratuito o di disturbo, chiamate subito le Forze dell’Ordine.

Dal momento che l’alimentazione in cattività nei centri di recupero è un’operazione piuttosto complessa, la cosa più semplice e più giusta da fare è quella di recuperare l’animale (da parte di personale esperto) e rilasciarlo nel luogo più idoneo, cioè le Saline di Trapani, sperando sempre che sopravviva al viaggio e si riprenda.

La mortalità nei giovani di tutti gli uccelli del primo anno di vita è molto alta, tanti muoiono in mare aperto durante la migrazione senza che noi ce ne accorgiamo, ma altrettanti nascono e riescono a superare il viaggio.

Giovanni Cumbo – Delegato Lipu Palermo

Recapiti Lipu Palermo: palermo@lipu.it – 3492196124

Recapiti Centro recupero di Ficuzza: crfs.ficuzza@Lipu.it – 3392567961

Corpo Forestale della Regione Siciliana: 091 7070625

Distaccamento Forestale Palermo Falde 091545351