RONDONI PALLIDI. RISTRUTTURAZIONI DI PALAZZI E CONVIVENZA

Palermo, siamo a fine luglio. La maggior parte dei Rondoni comuni (Apus apus) che nidificano all’interno dei coppi delle tegole del centro storico sono partiti per l’Africa. Ma rimangono ancora i loro cugini, i Rondoni pallidi (Apus pallidus). Questa specie utilizza i cassoni delle serrande dove nidifica dalla fine di marzo fino alla fine di settembre, talvolta ottobre, effettuando così due covate l’anno. In questo periodo molti giovani rondoni stanno lasciano i nidi per involarsi e le coppie si preparano per la seconda covata.

Una premessa importante: i rondoni, anche se spesso non sono ben voluti dagli inquilini delle proprie abitazioni, dal momento che nidificano praticamente dentro casa, sporcano e fanno rumore, sono animali molto preziosi per la salubrità ambientale. Sappiamo anche che alcuni inquilini si stanno chiudendo i fori delle serrande con mezzi tra i più artigianali che rischiano solo di provocare ferite ai rondoni che nel tentativo di entrano possono ferirsi e restare incastrati. Bisogna evitare che questo accada, capiamo il disagio ma, dobbiamo far entrare nella testa di certe persone che rondini, rondoni e balestrucci non portano malattie ma fanno solo del bene, basta pulire cassettoni e davanzali una volta ultimata la nidificazione, e stare attenti ad alzare e abbassare la serranda facendolo con cura e lentamente poichè di solito i nidi li costruiscono nelle due estremità proprio dove si trova l’avvolgibile e la cinghia.

dissuasori a punta e altri ostacoli pericolosi per i rondoni

Ristrutturazione della facciata: se avverrà in periodo di nidificazione, le reti montate nelle impalcature bloccheranno l’accesso ai rondoni verso fori delle serrande. In questo modo, i giovani rondoni ancora ai nidi non potranno più involarsi e rimarranno rinchiusi e gli adulti non potranno più né entrare al nido né uscire per alimentare i loro piccoli e covare le uova deposte o alimentare i nuovi nati. Oltretutto il continuo passaggio degli operai provocherebbe disturbo. Sarebbe una vera strage.

Ricordiamo che secondo la normativa, nidi, uova e nidiacei sono protetti dalla legge 157/92 art.3, dalla Convenzione di Berna art. 6, dalla Direttiva Uccelli art. 5, e che la specie Rondone pallido (Apus pallidus) è in All. 2 della Convenzione di Berna tra le specie di fauna rigorosamente protette. Chiudere i nidi equivale a danneggiarli e disturbare la riproduzione. Tra l’altro, per motivare l’importanza dei rondoni e affini, è stato valutato che una città di medie dimensioni (100-150.000 abitanti) può ospitare circa 10.000 tra balestrucci, rondini e rondoni che nei 4-5 mesi di presenza arrivano a mangiare 63 tonnellate di mosche e zanzare.

In Italia, si stima una popolazione di Hirundinidi (rondini e balestrucci) e Apodidi (rondoni) tra i 3 e i 6 milioni di individui adulti nidificanti, ai quali, entro la fine della stagione, si aggiungono dai 7 ai 13 milioni di giovani. Si calcola che ogni anno vengono predate dalle 12 alle 31 mila tonnellate di mosche e zanzare in modo assolutamente ecologico, senza inquinare!

Assieme all’associazione Ornis Italica, da 6 anni abbiamo installato una webcam all’interno di un cassone di una serranda nella periferia di Palermo sia per motivi scientifici sia per sensibilizzare la gente sull’importanza di questa specie e su cosa avviene all’interno di un nido di rondone. Potete vedere la diretta a questo link https://www.birdcam.it/webcam-rondoni/ .

Quello che noi chiediamo agli amministratori di condominio e alle ditte è che i lavori vengano slittati per consentire ai rondoni di completare la riproduzione, che avviene da metà-fine marzo a fine settembre per il rondone pallido, poiché esso compie spesso due nidificazioni l’anno. Se i lavori non dovessero finire a marzo, una buona alternativa sarebbe l’installazione di nidi artificiali per rondoni all’esterno delle impalcature.

Chiunque può installare nel proprio balcone un nido di rondone, non è detto che venga occupato subito ma è un buon esempio che possiamo dare verso la comunità. La scelta dei nidi artificiali sulle impalcature sarebbe però da optare come ultima possibilità. Una misura di compensazione ideale sarebbe l’installazione delle cassette nido a lavori ultimati, sotto i balconi dei piani superiori.

La Lipu di Palermo è disponibile a fornire ulteriori indicazioni e dettagli.