Comunicato Stampa del 13 maggio 2011
Rarissimo avvistamento in Sicilia durante il progetto Rapaci migratori della LIPU.
La notizia in occasione della Giornata mondiale degli uccelli migratori indetta dall’ONU sabato 14 e domenica 15 maggio 2011.
FOTO A FIANCO: il gruccione egiziano fotografato a Marettimo da Giovanni Cumbo
Italia era apparso solo nove volte negli ultimi 60 anni. E nei giorni scorsi, nell’isola di Marettimo, in provincia di Trapani, è ricomparso. E’ la LIPU a rendere noto l’avvistamento di un gruccione egiziano, specie non presente in Italia e definita “accidentale”, durante il progetto Rapaci Migratori che sta conteggiando dal 20 aprile scorso l’imponente migrazione dei rapaci sulla Sicilia e lo stretto di Messina, e alla vigilia della Giornata mondiale degli uccelli migratori, indetta dall’ONU per il 14 e 15 maggio e organizzata in 50 Paesi dalla Cms (Convenzione sulle specie migratorie) e dall’Aewa (Accordo sulla conservazione degli uccelli acquatici migratori dell’Africa-Eurasia). La Giornata mondiale è quest’anno dedicata agli effetti negativi delle attività umane per gli uccelli selvatici.
Nidificante nel Sahara occidentale, nel delta del Nilo, in Medio Oriente fino all’Asia centrale e all’India occidentale, il gruccione egiziano (Merops persicus) è simile al nostro più comune gruccione (Merops apiaster) ma solo di dimensioni leggermente più grandi e una colorazione verde brillante su gran parte del corpo.
“E’ un avvistamento straordinario per l’Italia – conferma Marco Gustin, responsabile Specie e ricerca LIPU e coordinatore del progetto Rapaci Migratori – Nel nostro Paese ne sono stati avvistati solo nove dal 1950. In Europa la specie, che sverna nell’Africa tropicale a sud del Sahara, nidifica con un numero di coppie tra le 3mila e le 10mila coppie, tra Russia e Azerbaigian”.
Il 14 e 15 maggio l’Onu ha indetto la Giornata mondiale degli uccelli migratori. Sono 50 miliardi gli uccelli che nel mondo, in queste settimane, si stanno spostando vero i luoghi di nidificazione. Ma a minacciarli ci sono la perdita, la frammentazione e il degrado degli habitat, un fenomeno comune in tutto il mondo causato dall’uso insostenibile da parte dell’uomo delle aree naturali e che si traduce in deforestazione, urbanizzazione selvaggia e agricoltura intensiva. “I cambiamenti nell’uso del suolo comportano un’immediata e crescente grave minaccia per gli uccelli migratori nel mondo – dichiara Marco Lambertini, Direttore generale di BirdLife International, che con altre associazioni europee è uno dei principali partner dell’ONU nella campagna mondiale per gli uccelli migratori – Gli habitat naturali, vitali per le specie durante il loro incredibile viaggio, sono in via di distruzione o di degrado a un tasso allarmante”.
Oltre al gruccione egiziano, la LIPU ha avvistato in questi giorni di passaggio quasi 33mila uccelli in migrazione tra Africa ed Europa di cui 20mila di falco pecchiaiolo e 4mila gruccioni, per un totale di 24 specie di cui 19 di rapaci e alcune rarità. Tra stretto di Messina, versante messinese (un campo antibracconaggio è attivo sul versante calabrese), Ustica e Panarea sono stati visti esemplari di specie rare come 1 grifone, 1 capovaccaio (entrambi visti sullo stretto di Messina) e 34 cicogne nere. Il picco di migrazione è stato registrato il 6 maggio scorso sullo stretto di Messina con il passaggio 5.173 falchi pecchiaoli.
A due terzi di progetto (le osservazioni infatti finiranno il 20 maggio), la LIPU ha contato quasi 33mila uccelli, di cui 19mila esemplari di falco pecchiaiolo (17mila dei quali sullo stretto di Messina), quasi 4mila gruccioni e 1.300 falchi di palude.
Parma, 13 maggio 2011
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