03 AGOSTO 2023 – PIANO BATTAGLIA, DA UNA DOLINA INCONTAMINATA A UN’ “AUTOSTRADA” ALL’INTERNO DEL PARCO

Parco delle Madonie, Piano Battaglia: come distruggere un meraviglioso paesaggio montano e una dolina carsica, trasformandola in un’autostrada di dubbia utilità, presumibilmente per far scendere ancora più macchine e motori di quante già non ce ne siano (dal momento che nessuno rispetta le norme di accesso al pianoro)…Un Parco naturalistico regionale, Sito Geopark, che dovrebbe preservare gli ambienti naturali e geologici, cosa fa invece? getta cemento (anche se la strada è fatta da pietre tipo sanpietrini, e non asfalto, ma il cemento c’è), diminuisce la superficie di terreno fertile, elimina la vegetazione preesistente, i rifugi e gli alimenti per la fauna e microfauna per far accedere, probabilmente, mezzi motorizzati ed incrementare così l’inquinamento e il caos. Non capiamo la motivazione, ma tutto fa pensare a far facilitare l’accesso ai mezzi motorizzati per raggiungere agevolmente la seggiovia (aperta anche d’estate) e i ristoranti, distanti solo poche centinaia di metri dai parcheggi sulla provinciale SP54. E’ evidente che la gente non vuole camminare (l’accesso al pianoro tra l’altro è consentito solo ai gestori dei locali e ai residenti, così come abbiamo interpretato nel cartello, ma nessuno lo rispetta e nessuno controlla). Non abbiamo nemmeno trovato tabellazioni che indicavano la presenza e la motivazione dei lavori in corso. Non ci sono informazioni di alcun tipo su internet di questa pavimentazione. Il Comune di Petralia Sottana e l’Ente Parco hanno fatto i monitoraggi per la VinCa, dal momento che ci troviamo nella ZSC ITA020016 “Monte Quacella, Monte dei Cervi, Pizzo Carbonara, Monte Ferro, Pizzo Otiero”?

Ci informeremo.

Ormai l’antropizzazione è arrivata pure nel cuore delle Madonie, ci viene il voltastomaco per questa pavimentazione oscena, e non solo, ma anche per tutte le altre strutture dal nostro punto di vista ridicole e antistetetiche che hanno installato e stanno installando, come ad esempio la panchina gigante, in pieno parco a due passi dalla Mufara e altre cose oscene.